Microplastiche: la minaccia invisibile delle particelle sintetiche
Uno studio condotto dal Laboratorio di igiene ambientale e degli alimenti (Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “G.F. Ingrassia”, Università di Catania), ha consentito, grazie a un particolare metodo brevettato, di riscontrare microplastiche e microfibre, ovvero piccolissime particelle originate dall’usura di materiali in plastica e in tessuto, nell’acqua e negli alimenti. Tali particelle, una volta ingerite, sono assorbite e assimilate dall’organismo degli animali e degli uomini, raggiungendo anche organi di vitale importanza.
Lo studio, riportato nell’articolo “Understanding the impacts on human health of environmental exposures to micro- and nano-plastics trhough the risk analysis”, è stato realizzato da Margherita Ferrante, Gea Oliveri Conti, Pietro Zuccarello, Maria Fiore, Antonio Cristaldi, Chiara Copat, Alfina Grasso, Ilenia Tiziana Nicolosi e Claudia Favara e vuole essere un contributo per la tutela della salute della popolazione e di tutti gli esseri viventi.
In video, Margherita Ferrante, Pietro Zuccarello e Gea Oliveri Conti spiegano il metodo utilizzato per la ricerca e i risultati cui sono pervenuti, importanti per la difesa dell’ambiente e del futuro delle nuove generazioni.