Spazio pubblico e sordità: un cambio di prospettiva
All’interno del macrotema dell’accessibilità, il nostro progetto investiga le pratiche agevoli e quelle difficoltose e escludenti di fruizione dello spazio pubblico da parte delle persone sorde, e pone al centro della ricerca l’esperienza sensoriale, il design urbano che agevola o ostacola la comunicazione tra sordi e tra sordi e udenti, il campo delle tecnologie che possano colmare il divario, l’iniquità, e magari facilitare la partecipazione attiva della comunità sorda.
Si intende ribaltare il punto di vista clinico-patologico sulla sordità attraverso una prospettiva socio-culturale e spaziale che incorpora la comunità sorda come soggetto attivo e apporto sensoriale unico per la progettazione di spazi equi e inclusivi per tutte e tutti. L’obiettivo generale della ricerca è quello di sviluppare metodi e strumenti di conoscenza delle “peggiori pratiche” negli spazi pubblici urbani in termini di inaccessibilità, esclusione, barriere architettoniche e ingiustizia spaziale urbana, alimentando l’incontro tra cittadini e istituzioni politiche e di ricerca, e delineando un percorso condiviso verso il compimento dei Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 relativi all’uguaglianza sociale, alla giustizia spaziale urbana e alla qualità di vita dell’essere umano.
Talk inserito nella rassegna “Incontri con la ricerca” a cura di Marina Fanari (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura) con la partecipazione di un logopedista esperto in sordità, un sordo della comunità sorda di Cagliari e di un docente dell’Accessibility Lab – Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura.
Descrizione foto: una giovane donna sistema il suo apparecchio acustico
Foto: unsplash