Le nuove norme sul diritto d’asilo fra esigenze di sicurezza e umanità
La gestione del fenomeno migratorio è al centro dell’attenzione pubblica e di riforme legislative disorganiche. Tra queste, colpisce come, nel corso di pochi anni, si siano susseguiti ben tre interventi in materia di protezione complementare, forme di protezione diverse dallo status di rifugiato e dalla protezione sussidiaria. In questo ambito, i cd “decreti sicurezza” del 2018 hanno tentato di abolire la protezione umanitaria, in parte ripristinata dal cd “decreto Lamorgese” del 2020, a cui è poi seguito il cd “decreto Cutro” del 2023, con il quale si sono ulteriormente ristrette le maglie per il riconoscimento di un permesso di soggiorno.
Questo approccio, figlio del nesso tra le soluzioni proposte e le maggioranze politiche che ne hanno, di volta in volta, supportato l’adozione, ha contribuito alla mancanza di soluzioni stabili a un fenomeno strutturale. La parcellizzazione delle riforme in materia di protezione complementare pone diversi problemi di carattere non solo giuridico, come testimoniato dalle critiche mosse da accademici, professionisti, e ONG. L’incontro chiarirà i termini del dibattito, non sempre lineare e spesso strumentalizzato, e sensibilizzerà il pubblico sull’impatto di queste riforme sul godimento dei diritti fondamentali dei migranti. Ciò sarà possibile grazie al coinvolgimento di un referente di Amnesty International e l’intervento di un accademico/a esperto/a in materia.
Talk inserito nella rassegna “Incontri con la ricerca”.
Con la partecipazione di Luca Ancis, Daniele Amoroso (Dipartimento di Giurisprudenza), Giulia Ciliberto (Dipartimento di Scienze politiche e sociali) e di un referente per Amnesty International.
Descrizione foto: bambini in un campo profughi
Foto di Julie Ricard su Unsplash