La realtà virtuale immersiva: ricerche nell’ambito della psicologia cognitiva
La psicologia cognitiva sta iniziando a manifestare un notevole interesse verso la Realtà Virtuale Immersiva che rappresenta un’area di indagine di particolare rilevanza, visti i possibili ambiti di applicazione che riguardano l’individuo, ambiti che spaziano dagli ambienti di apprendimento fino alle applicazioni di telepsicologia (definita nel 2013 dalla American Psychological Association come la fornitura di servizi psicologici attraverso l’uso delle tecnologie delle telecomunicazioni).
Se da un lato è sotto gli occhi di tutti il recente grandissimo sviluppo delle tecnologie iVR che ha permesso di avere strumenti e software all’avanguardia, dall’altro lato sono ancora pochissime le ricerche che ne abbiano approfondito le potenzialità e studiato gli effetti della realtà virtuale immersiva sull’utilizzatore finale da un punto di vista cognitivo: processi percettivi in ambiente iVR, efficacia sui processi di apprendimento in ambiente iVR, possibilità di utilizzare gli ambienti iVR nella valutazione delle abilità cognitive, valutazione del benessere dell’individuo quando esperisce ambienti iVR. I dispositivi indossabili per la Realtà Virtuale di ultima generazione hanno raggiunto solo recentemente un ampio grado di diffusione nel grande pubblico e si pensa sia necessario unire le competenze multidisciplinari che integrino lo sviluppo dei software agli studi in ambito psicologico per valutare gli effetti del loro utilizzo.
Laboratorio interattivo visitabile senza prenotazione dalle ore 16 alle 23.
A cura di Carla Meloni con Rachele Fanari per il Dipartimento Pedagogia, Psicologia, Filosofia, UNICA, Giada Corrias, Stefano Curatti e Marco Pisu per la società INFORA (Cagliari) e Franco Delogu professore alla Lawrence Technological University, Southfield, MI, United States.
Descrizione foto: una bambina indossa un visore di realtà virtuale
Foto di Giu Vicente su Unsplash