RAGGI X: UNO STRUMENTO “ANTICO” FONDAMENTALE NELLE NUOVE SFIDE TECNOLOGICHE – A tu per tu con i ricercatori: inseguendo gli obiettivi
Ilaria Carlomagno, Elettra Sincrotrone Trieste
presenta Riccardo Cucini, compagnia Topi da Laboratorio
Conosciamo i raggi X dalla fine del XIX secolo, eppure non abbiamo neanche lontanamente raggiunto il limite del loro potenziale applicativo. Dalla loro scoperta, nel 1895, sono stati impiegati (e sono tutt’ora molto diffusi) in medicina sia come mezzo di indagine (radiografie, TAC) sia come terapia (radioterapia). Più in generale, nel campo scientifico i raggi X sono sfruttati in tecniche che nel corso dei decenni sono diventate sempre più sofisticate e che ora vantano eccellenti proprietà per lo studio dei materiali più disparati.
Grazie alla vasta gamma di applicazioni e alla forte complementarità delle tecniche disponibili presso i sincrotroni, la ricerca scientifica è in grado di rispondere a diverse sfide attuali che riguardano la salute, l’ambiente, l’inquinamento e la produzione di energia, solo per citarne alcune. In questo intervento spazieremo dalle scienze biomediche (nanotecnologie per terapie contro i tumori; cure per la fertilità), alle scienze ambientali (gestione di rifiuti, strategie di fitorisanamento, inquinamento acque, inquinamento atmosferico), alle innovazioni tecnologiche in campo energetico (batterie, celle solari).