Scienza in castello
L’appuntamento caratterizzante della manifestazione: più di 40 stand in cui la ricerca si mostra al pubblico sotto al portico del castello. Scopri cosa fanno gli scienziati, con esperimenti, gadget, dimostrazioni, poster e tante novità per stimolare la curiosità e per trovare qualche risposta.
INGRESSO LIBERO E GRATUITO.
Data e ora
29-09-2023 h. 23:45
Tipologie di evento
Categoria dell'evento
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Organizzatore
L’Università degli Studi di Pavia è un’università statale italiana fondata nel 1361. È fra le più antiche del mondo.
L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) riunisce ricercatori che vogliono scoprire i meccanismi dell’infinitamente piccolo come dell’infinitamente grande. A tal fine inventano e sviluppano tecnologie innovative con cui realizzare misure tra le più precise che l’umanità possa fare.
L’INFN è uno dei più prestigiosi ed importanti Istituti italiani di ricerca, sia teorica che sperimentale, nei campi della fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare, nonché nella ricerca e sviluppo tecnologico pertinenti all’attività in tali settori. Le attività di ricerca dell’INFN si svolgono tutte in un ambito di competizione internazionale ed in stretta collaborazione con il mondo universitario italiano, sulla base di consolidati e pluridecennali rapporti.
Venue
Il Castello della Città di Pavia, luogo storico e affascinante dove si svolge il cuore della Notte dei Ricercatori: l’evento Scienza in Castello, con 40 stand a disposizione del pubblico disseminati sotto il porticato.
Il Castello Visconteo venne costruito in pochissimi anni a partire dal 1360 per volontà di Galeazzo II Visconti. Quest’ultimo, già signore della Lombardia occidentale e co-signore di Milano insieme con il fratello Bernabò, nel 1359 era riuscito a conquistare anche Pavia dopo un lunghissimo assedio e aveva deciso di dare alla città un segno ben visibile della presenza e del potere del nuovo signore. Il Castello era stato, infatti, concepito come parte di un vasto piano di riqualifi cazione urbana e territoriale, di cui facevano parte il rettifi lo di Strada Nuova, sul tracciato dell’antico cardo romano, l’apertura della “platea magna” (oggi piazza della Vittoria) e la ricostruzione del romano ponte coperto sul Ticino. I Visconti vollero anche disegnare un grandioso parco di caccia, attualmente non più esistente, che dal Castello, tutto recintato da mura, si estendeva a settentrione fi no alla Certosa, chiesa fondata nel 1396 e destinata anche a sede delle sepolture dei duchi. La costruzione di una “cittadella” fortificata a ovest del nuovo edificio, sull’area limitrofa a S. Pietro in Ciel d’Oro, permise di sviluppare gli aspetti residenziali anziché quelli militari: in effetti, più che una fortezza, il Castello di Pavia fu soprattutto la splendida sede di una corte raffi nata, come è ancora possibile intuire dalle grandi bifore est, dall’aereo loggiato del cortile e dagli affreschi delle sale interne, elementi che rispecchiano il gusto del gotico internazionale. Nella seconda metà del XIV e nel XV secolo il maniero fu un importante centro di produzione artistica, come attestano la presenza documentata di pittori come Bonifacio Bembo, Zanetto Bugatto eVincenzo Foppa, quella presunta di Pisanello e il fatto che alcuni degli affreschi tuttora superstiti siano stati attribuiti a Michelino da Besozzo e Giovannino de Grassi. Di particolare bellezza il decoro con imprese viscontee sul cielo stellato della “Sala Azzurra”, le figure del Cristo morto e dei Santi nell’originaria cappella (a piano terreno), i motivi a tappezzeria e le immagini muliebri su sfondo di rose (primo piano). Tra gli elementi di meraviglia, che all’epoca motivarono la celebrità della residenza viscontea e che oggi risultano purtroppo scomparsi, bisogna ricordare: la Biblioteca ordinata da Francesco Petrarca e ricca di preziosi codici miniati, oggi dispersi in tutto il mondo; un mirabolante orologio astronomico, che segnava anche la posizione dei pianeti rispetto alle costellazioni; la raccolta di un centinaio di sacre reliquie e una sala con pareti e volta rivestite da specchietti dipinti in oro, che rifl ettevano i raggi di luce con effetti suggestivi.Teatro della celebre battaglia che si combatté nel Parco nel 1525, mutilato nel lato nord dalle artiglierie francesi nel 1527 e successivamente divenuto caserma, il Castello di Pavia è stato acquistato dal Comune, restaurato negli anni ’20 e ’30 del XX secolo e, a partire dal secondo dopoguerra, è divenuto sede dei Musei Civici, i quali comprendono: al piano terra la sezione archeologica e altomedievale, con i reperti di età longobarda, la sezione di scultura Romanica e Rinascimentale; al primo piano la Pinacoteca Malaspina, la sala del Modello ligneo del Duomo, la Pinacoteca del Seicento e Settecento, la Quadreria dell’Ottocento e la Donazione Morone; al secondo piano il Museo del Risorgimento, la Gipsoteca e il Museo etnografi co Robecchi Bricchetti.