Più fiori, più api… e non solo!
L’intensificazione dell’agricoltura ha causato la perdita di elementi importanti per molti artropodi come api e pronubi selvatici, nonché acari predatori e insetti parassitoidi e predatori, utili per il controllo biologico dei fitofagi di interesse agrario.
La nuova PAC prevede l’adozione degli eco-schemi, un insieme di pratiche, quali, ad esempio, l’uso di colture utili per gli impollinatori in almeno il 10% della superficie agricola, la diversificazione colturale e varietale, la diversificazione e valorizzazione di elementi paesaggistici quali siepi, alberi, strisce di fiori, stagni, muri in pietra, prati, una complessiva riduzione dell’uso di agrofarmaci.
Una gestione multifunzionale del territorio non ha impatto positivo solo sui pronubi, ma anche sugli antagonisti naturali degli artropodi dannosi, in quanto permette loro di trovare risorse alimentari derivanti dai fiori, e su tutte le componenti dell’agroecosistema grazie alla riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari.
Tuttavia, sono ancora necessari studi che valutino le relazioni tra habitat e artropodi utili con un approccio integrato, per valutare gli effetti del contesto paesaggistico sulla loro diversità e abbondanza in relazione alla produttività delle colture.
A CURA DI: Gabriella Lo Verde, Ernesto Ragusa, Ezio Peri, Haralabos Tsolakis, Stefano Colazza, Antonino Cusumano, Thomas Giordano, Azzurra Vella, Evgenia Sarakatsani, Jay Darryl Ermio.