Il modello didattico di idraulica montana è stato pensato, progettato e realizzato con lo scopo di permettere una divulgazione scientifica di alcuni concetti dell’idrologia e dell’idraulica montana che ben si adatti a un ampio pubblico, dai bambini delle scuole elementari agli studenti universitari.
Avere un supporto per l’esposizione qualitativa dei principali fenomeni idrologici/idraulici legati ad un ambiente montano consente allo “spettatore” di calarsi maggiormente all’interno di tali fenomeni e avere una miglior percezione della loro origine ed evoluzione oltreché delle conseguenze legate ad una loro variazione dovuta, ad esempio, agli ormai incontestabili effetti del cambiamento climatico in atto. In quest’ottica, tale attività può inquadrarsi all’interno della missione Adaptation to Climate Change del progetto Horizon Europe.
Il modello didattico è ispirato alla Valmalenco (SO – Lombardia). In particolare, il modello rappresenta alla scala orizzontale 1:10.000, il tratto della Valmalenco che va da Chiesa in Valmalenco al fiume Adda che costeggia la città di Sondrio.
Il modello presenta i seguenti elementi utili a modellare diversi fenomeni:
1. Impianto idroelettrico: il corso d’acqua (Frisigaro) è subito intercettato a valle da una diga (che ha un piccolo scarico di fondo) e a monte è presente l’ingresso della condotta in pressione per l’impianto idroelettrico.
2. Torrente montano principale: il corso d’acqua (Mallero) parte da monte e si snoda lungo tutta la valle montana, passando sotto un ponte e attraversando la città (Sondrio) per poi immettersi nel fiume di pianura (Adda). Subito a valle della sua sorgente c’è la possibilità di inserire una diga per simulare la creazione di un invaso artificiale.
3. Fiume di pianura: il fiume di pianura (Adda) attraversa tutto il lato corto del modello nella zona di valle, sotto la città di Sondrio. Nei suoi pressi sono presenti due insediamenti industriali.
4. Torrente secondario (lato monte): questo corso d’acqua (Torreggio) si immette nel torrente principale subito a valle della possibile diga.
5. Torrente secondario (lato valle): questo secondo corso d’acqua (Rio Valdone) si immette nel torrente principale subito a valle del ponte.
6. Falda: la falda è posizionata sul lato sinistro del modello.
Attraverso l’utilizzo degli elementi sopra elencati, il modello consente di comprendere meglio i processi idrologici/idraulici che avvengono in un ambiente montano quali: la trasformazione degli afflussi (precipitazione) in deflussi, il fenomeno dell’infiltrazione, della percolazione e della ricarica delle falde idriche, il ruolo delle dighe non solo come opere di accumulo di acqua ma anche come opere strutturali a difesa di un’area di interesse (es., una città), il rischio idraulico derivante dalla rottura di una diga, l’utilizzo idroelettrico per la produzione di energia, il monitoraggio del livello della falda attraverso l’uso di un piezometro.
A cura del Gruppo di ricerca di Idrologia e degli Impatti dei Cambiamenti Climatici del Dipartimento di Ingegneria HYCLIC (HYdrology & CLimate changes ImpaCts) – http://idrologia.unipa.it/
Responsabile scientifico: Prof. Leonardo Noto