Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Sezione di Genova

Studiare le profondità dello spazio dagli abissi del mare

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Le profonditá del mare sono uno dei luoghi ancora più inesplorati del nostro pianeta, ma proprio in questi abissi possiamo trovare una connessione tra gli oggetti astrofisici delle profonditá dello Spazio e i grandi mammiferi marini. Negli abissi del Mediterraneo si sta costruendo il più grande telescopio sottomarino mai esistito: KM3NeT. Questo rivelatore è stato progettato per la misura di neutrini prodotti da sorgenti astrofisiche. L’apparato sarà diviso in due blocchi al largo di Capo Passero (Sicilia) e al largo di Tolone (Francia), a profondità rispettivamente di 3500 m e 2500 m. I due blocchi saranno composti da oltre 60000 sensori disegnati per la rivelazione della ‘impronta’ luminosa rilasciata dall’interazione dei neutrini. Tuttavia è necessario conoscere con grande precisione la posizione di ogni sensore e per questo motivo KM3NeT è dotato di un sistema di emettitori-ricevitori acustici. Questo network di microfoni viene utilizzato primariamente per questo tipo di calibrazione, ma registra anche tutti i suoni ambientali degli abissi del Mediterraneo, come le vocalizzazioni dei grandi mammiferi marini, come capodogli, balene e delfini. La rivelazione acustica delle vocalizzazioni e la foto-identificazione permettono ai ricercatori di riconoscere le diverse specie e i singoli esemplari di ogni specie, come fossero una sorta di impronta digitale.

Relatore: Matteo Sanguineti

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Data e ora

29-09-2023 h. 20:40 to
29-09-2023 h. 21:00
 

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