OPPENHEIMER. DALLA BOMBA ALLA FISICA PER LA PACE
Quando, nel settembre del 1964, Robert Oppenheimer venne a Trieste per prendere parte alla riunione che gettava le basi del Centro Internazionale di Fisica Teorica, sapeva di non avere molto tempo di fronte a sé.
Ma il “padre” della bomba atomica, colui che era stato il capo del Progetto Manhattan, aveva trovato in Abdus Salam una sintonia di intenti per riscattare la fisica dal “peccato originale” di Hiroshima e Nagasaki: creare – sul modello del CERN – un centro di ricerca aperto alla collaborazione internazionale. Era la strada che Oppie aveva tentato di portare avanti dopo la tragedia della guerra per arrestare l’escalation degli armamenti nucleari. Per questo non volle lavorare sulla bomba all’idrogeno e subì l’umiliazione delle accuse di spionaggio a favore dell’URSS.
Quanto valgono, oggi, le speranze e le utopie di Oppenheimer?
Incontro con Sandro Scandolo, coordinatore della Divisione Ricerca del Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” di Trieste, e Fabio Pagan, giornalista scientifico. Presenta Serena Mizzan, direttrice dell’Immaginario Scientifico.