Università degli Studi di Perugia

BLOCKCHAIN, BITCOIN: ISOLA DI YAP E CRITTO-GATTI

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I bitcoin sono un asset digitale nato nel 2009 come proposta di una moneta decentralizzata da parte di autori anonimi sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. L’idea alla base era quella di avere una valuta gestita senza il bisogno di un’autorità centrale (come, ad esempio, una banca). Questa decentralizzazione è ottenuta tramite l’introduzione di una tecnologia chiamata blockchain, un registro distribuito e condiviso tra tutti gli utenti, dove vengono archiviate in maniera immutabile le transazioni eseguite. L’intervento proposto è diviso in due parti. La prima ripercorre l’evoluzione della valuta decentralizzata, che affonda le sue radici in tempi insospettabilmente antichi. Già nel sedicesimo secolo, infatti, gli abitanti dell’isola di Yap intrattenevano rapporti commerciali utilizzando gigantesche monete di pietra la cui proprietà “virtuale” passava da un possessore all’altro tramite accordi orali presi in pubblico. La storia tramandata per ogni pietra includeva poi i nomi di tutti i precedenti possessori. Facendo un salto temporale ai giorni nostri, le similitudini tra le pietre di Yap e crittovalute come i bitcoin sono molteplici. Le finalità di utilizzo di tali sistemi, invece, non sono più legate solamente all’ambito prettamente commerciale, ma trovano numerosissimi impieghi che sfruttano l’immutabilità del registro. Una menzione onorevole nella pletora di applicativi basati su blockchain è CryptoKitties, un gioco basato sull’allevamento di gatti virtuali collezionabili, ognuno dei quali è unico ed identificato da un asset digitale. Nella seconda parte dell’intervento, diamo una dimostrazione del funzionamento della blockchain attraverso un gioco interattivo e discutiamo tre esempi pratici di impiego di questa tecnologia portati avanti dal nostro gruppo di ricerca. Il primo esempio applicativo che presentiamo riguarda l’attività di tracciamento dell’olio d’oliva DOP nel territorio umbro. A questo proposito introduciamo un sistema automatizzato che permette di certificare, tramite scritture su blockchain, le varie fasi che il prodotto attraversa all’interno della filiera. In qualsiasi momento, gli utenti possono controllare le informazioni riportate nel registro distribuito che attestano la qualità del prodotto. Il secondo esempio è inerente all’evoting, ovvero un sistema di votazione elettronica, potenzialmente da remoto, per il quale abbiamo ideato un protocollo decentralizzato basato su blockchain. L’assenza di un’autorità centralizzata e di scrutinatori che prendano parte al processo di elezione riduce i rischi di brogli ed aumenta la fiducia nel risultato finale. Gli utilizzatori di servizi di questo tipo necessitano di un’identità digitale che consenta sia di essere autenticati che di ricevere l’autorizzazione per accedere alle funzionalità richieste. Nel terzo e ultimo caso d’uso reale che mostriamo viene trattato il problema della gestione dell’identità digitale, nello specifico, in un contesto decentralizzato. L’idea alla base è di lasciare che il singolo utente possa decidere in che misura rendere pubbliche le proprie credenziali e gestirle in autonomia in modo da preservare la propria privacy. A cura di: Stefano Bistarelli, Francesco Santini, Francesco Faloci, Chiara Luchini, Ivan Mercanti, Carlo Taticchi

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Data e ora

29-09-2023 h. 16:00 to
29-09-2023 h. 19:30
 

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