Uso dei metalli in medicina: nuove strategie terapeutiche
Il potenziale terapeutico dei composti a base di metalli non è nuovo e risale alla Grecia e alla Cina antiche.
I farmaci a base di platino, come il cisplatino e i suoi derivati, sono utilizzati come farmaci antitumorali. La ricerca di nuove molecole contenenti un metallo (metal-based drugs) biologicamente attive e in grado di superare gli svantaggi del cisplatino ha portato negli ultimi 30 anni alla sintesi di migliaia di nuovi composti a base metallica con una maggiore citotossicità e farmacocinetica e una riduzione degli effetti collaterali.
Un limite importante della chemioterapia antineoplastica è la sua mancanza di selettività: agendo su bersagli comuni a tutte le cellule, colpisce indiscriminatamente tutte le cellule che si riproducono velocemente, sia neoplastiche (effetto desiderato) sia normali (effetto indesiderato).
Lo studio della metallomica e della interazioni tra i metalli e i leganti biologici presenti nelle cellule, normali o trasformate, consente di comprendere meglio i meccanismi molecolari responsabili della trasformazione neoplastica delle cellule, o quelli che regolano le normali funzioni fisiologiche in cellule di microorganismi.
La target therapy mediante l’uso di leganti specifici o l’inclusione in nano-particelle progettate per colpire bersagli soprattutto, e a volte esclusivamente, espressi dalle cellule tumorali e non da quelle sane, consente di ridurre significativamente gli effetti collaterali di potenziali farmaci antitumorali o antimicrobici.