La biodiversità marina in un mondo che cambia
Gli impatti antropici (es. modifica del litorale, pesca, inquinamento, etc.) insieme ai cambiamenti climatici (riscaldamento globale, acidificazione e aumento di eventi climatici estremi) sono fonte di disturbo per l’ambiente marino, compromettendone l’integrità, il funzionamento e la capacità di fornire servizi importanti per il benessere umano. Nel mar Mediterraneo, habitat come il coralligeno, le biocostruzioni di vermeti, le foreste di macroalghe e le praterie di fanerogame marine svolgono un ruolo fondamentale nel determinare il funzionamento dell’intero ecosistema. Essi rappresentano una barriera protettiva contro l’erosione delle coste e sono ambienti di elezione per molte specie, le quali trovano rifugio e cibo, garantendo, quindi, il supporto di elevati livelli di biodiversità. Inoltre, sono habitat molto vulnerabili, tra i più minacciati dalle attività antropiche costiere e dal climate change. Il monitoraggio e lo studio del loro funzionamento sono azioni fondamentali per la loro conservazione. Il gruppo di ricerca del laboratorio di Ecologia del DiSTeM ha tra i suoi obiettivi lo studio della biodiversità e del funzionamento di questi habitat e delle risposte delle loro comunità ai diversi disturbi presenti e a quelli predetti dagli scenari futuri di cambiamento.