Da inquinanti atmosferici a combustibili di sintesi
Quotidianamente, tonnellate di inquinanti vengono rilasciate nell’atmosfera. La crescente dipendenza dell’uomo dalla tecnologia (computer, smartphone, tablet) e da mezzi di trasporto sempre più rapidi ha indotto l’intera umanità ad una continua e frenetica corsa per l’approvigionamento energetico. Questa estenuante corsa, che coinvolge tutti i settori, vede sicuramente protagonista il settore industriale costretto ad incrementare i processi di produzione e conseguentemente ad aumentare il proprio fabbisogno energetico.
Purtroppo i combustibili fossili sono tutt’oggi largamente impiegati per la produzione di energia. La loro combustione porta ad un’eccessiva formazione di inquinanti presentando un conto sempre più salato per il nostro Pianeta. Tra le specie emesse, l’anidride carbonica (CO2) e gli ossidi di azoto (NOx) rappresentano alcuni dei principali gas ad effetto serra, i quali alterano il normale equilibrio termico terrestre causando il noto fenomeno del surriscaldamento globale.
Occorre, dunque, intervenire!!!
– Avete mai pensato che le navi possano inquinare molto più delle auto?
– Quali inquinanti vengono liberati nell’ambiente? Quali strumenti abbiamo a disposizione per contrastare tale fenomeno e “riciclare” inquinanti come la CO2?
I ricercatori del CNR-Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati (ISMN) di Palermo vi dimostreranno il ruolo fondamentale della ricerca scientifica, grazie ai progetti finanziati (TECBIA, NAUSICA, Progetti Grande Rilevanza MAECI-Russia, MISSION INNOVATION, SI-MARE, THALASSA).