Il sottile confine tra reale e virtuale. Nell’era dell’informazione, il noto detto “credo a ciò che vedo” non può più essere considerato un paradigma valido: oggi un video o un’immagine realistica potrebbero essere frutto di una rielaborazione o addirittura di una sintesi artificiale, resa possibile grazie a tecniche avanzate di manipolazione visuale. Per questo, l’analisi forense applicata alla multimedialità si occupa di produrre algoritmi il più possibile automatizzati e affidabili in grado di scoprire una serie di tracce nascoste nei dati, che a loro volta consentano di determinare la sorgente dell’informazione o eventuali elaborazioni, manipolazioni, cancellazioni o fotomontaggi. Presso lo stand i membri del team Multimedia Signal Processing and Understanding Lab (MMLab) del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione esporranno queste problematiche al pubblico, tramite esempi pratici e demo interattive.
Giulia Boato, Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, Università di Trento